A seguito di un allenamento fisico anaerobico di natura eccentrica è comune accusare uno stato di indolenzimento e dolore muscolare.
L’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, (acronimo DOMS dall’inglese Delayed Onset Muscle Soreness), è un fenomeno che è stato a lungo associato a un aumento dello sforzo fisico. Questo viene in genere riscontrato da tutti gli individui, indipendentemente dal livello di allenamento, ed è una normale risposta fisiologica a sforzi maggiori o lo svolgimento di attività fisiche a cui non si è abituati. Il dolore e il disagio associato ai DOMS solitamente raggiunge il picco tra le 24 e le 48 ore a seguito dell’esercizio fisico, e si estingue entro 96 ore.
Il collegamento tra sforzo fisico e dolori venne originariamente ipotizzato da Hough nel 1902 il quale suggerì che lo stress meccanico durante l’esercizio fisico causa un danno muscolare, con un conseguente dolore muscolare ritardato.
Esistono in realtà due tipi di indolenzimento muscolare indotto dall’esercizio fisico:
– Indolenzimento muscolare a insorgenza acuta (acute-onset muscle soreness): è percepito durante e/o immediatamente dopo l’allenamento anaerobico con un senso di bruciore. Questo tipo di indolenzimento transitorio è legato direttamente all’eccesso di acido lattico tipico dell’allenamento anaerobico lattacido. Questo evento è transitorio dal momento che l’acido lattico viene smaltito dal corpo al massimo entro 60 minuti dal termine dell’attività.
– Indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (delayed-onset muscle soreness), è percepito generalmente in un periodo di tempo successivo all’attività fisica anaerobica, trovando il picco tra le 24 e le 48 ore in seguito al termine dell’attività, e non è collegato alla produzione di acido lattico.
La formazione del DOMS viene spesso collegata all’esercizio di tipo eccentrico come la corsa in discesa, gli esercizi pliometrici, e il tradizionale allenamento con sovraccarichi. La lesione stessa è il risultato dell’esercizio eccentrico che causa danni alla membrana delle cellule muscolari e scatena una risposta infiammatoria. Questa risposta infiammatoria porta alla formazione di prodotti di scarto del metabolismo, i quali agiscono come stimolo chimico sulle terminazioni nervose causando direttamente la sensazione di dolore. Questi prodotti di scarto del metabolismo inoltre aumentano la permeabilità vascolare e attirano i neutrofili (un tipo di globuli bianchi) verso la zona lesa. Una volta giunti nell’area, i neutrofili generano radicali liberi, che possono ulteriormente danneggiare la membrana cellulare. Anche il gonfiore è un evento comune nel sito della lesione della membrana, e può portare a un’ulteriore sensazione di dolore.
È importante differenziare i DOMS da altre lesioni, come ad esempio gli strappi muscolari. Questa differenza è importante perché quando la lesione muscolare è provocata da un esercizio intenso, in particolare se di tipo eccentrico, può seriamente peggiorare lo stato dell’infortunio. Al contrario, in un muscolo che accusa un DOMS, continuare l’esercizio eccentrico è ancora possibile senza ulteriori danni muscolari.
Per molti anni il fenomeno del DOMS è stato erroneamente attribuito all’accumulo di lattato nei muscoli dopo un allenamento intenso, portando questa infondata teoria ad essere ampiamente diffusa come mito nell’ambiente sportivo. Tuttavia, questa ipotesi è stata dimostrata inconsistente. La percezione del dolore, e il dolore che deriva da un intenso esercizio eccentrico (resistance training anaerobico), non sono affatto legati all’accumulo di lattato.
In conclusione è necessario aspettare un tempo minimo di circa due giorni affinché venga consentito al muscolo di recuperare, possibilmente riducendo l’intensità e il volume degli allenamenti, ma anche se il DOMS permane per più tempo, è possibile comunque eseguire un allenamento. Il DOMS può infatti perdurare ed estendersi anche fino a 5-7 giorni, ma ciò non significa che sia controindicato stimolare nuovamente i muscoli colpiti.